PESCE
D’APRILE – Lo scherzo del destino che ci ha reso più forti
Daniela Spada, Cesare Bocci
2019, Sperling & Kupfer
A cura di Ida T.
Un racconto a due voci i cui protagonisti sono il dramma della malattia e la forza nelle sue svariate forme: quella dell’amore per se stessi e per gli altri; quella fisica, necessaria a non darla vinta ad un evento che ti cambia letteralmente la vita.
Daniela e Cesare condividono con i lettori i due punti di vista della stessa storia. Le pagine si lasciano leggere senza far leva sulla pietà anzi esprimono tutta la verità del “VOLERE E’ POTERE”!!!!! Interessante anche lo spaccato che l’attore e la sua compagna fanno sulla sanità italiana con cui hanno dovuto confrontarsi dopo il più inaspettato PESCE D’APRILE della loro vita.
Intenso, motivante, arriva all’ ultima parola con tutta la sua carica di positività.
Per ragioni legate alla diffusione del coronavirus, Grégoire Ahongbonon non verrà in Italia
Con piacere annunciamo l’evento “Oltre le catene“, testimonianza di Grégoire Ahongbonon che da oltre 30 anni in Africa libera dalle catene, cura e reintegra migliaia di persone con disagio psichico.
Lunedì 2 Marzo 2020 dalle ore 17.30
Sala Conferenza Civico81, in via Bonomelli n°81 – Cremona
Kouakou era incatenato a terra. Si trovava in un villaggio a 40 chilometri da Bouaké, in Costa d’Avorio. Chissà da quanto tempo aveva braccia e gambe bloccate da un fil di ferro. Carne e ferro erano una massa indistinguibile. Quando Grégoire lo vide, si precipitò a tagliare i fili di ferro. Ma la setticemia era ormai troppo avanzata. Il ragazzo morì poco dopo. Riuscì ancora a dire grazie al suo liberatore. E a chiedersi: «Non capisco perché i miei genitori mi hanno fatto questo, io non sono cattivo». Lo hanno fatto perché era considerato «pazzo». Da quel giorno del 1994, Grégoire Ahongbonon gira l’Africa, villaggio per villaggio, alla ricerca di malati mentali «curati» con violenze o tenuti in catene, metodo «ancora usato per “trattare” i malati psichici», ci spiega. Li cerca per liberarli, perciò ha sempre con sé gli «attrezzi del mestiere»: cesoie, seghetto, mazza e martello. E per accoglierli nei suoi centri. Per questo Grégoire è considerato il «Basaglia d’Africa» (nel 1998 ha anche ricevuto il Premio internazionale intitolato al neurologo italiano), o l’«Angelo dei matti».
L’ hanno fatto Melanie Knecht (29 anni) e Trevor Hahn (42 anni) il cui incontro fortuito ha originato una storia nuova, con un finale da scoprire e tanto da raccontare. Entrambi con la passione per le attività all’aria aperta, hanno iniziato a scalare le montagne insieme. Lo fanno lei, affetta da spina bifida, in braccio a lui e lui, che ha perso la vista 5 anni fa a causa di un glaucoma, con gli occhi di lei. Si possono seguire sul loro account Instagramhiking_with_sight dove hanno annunciato la prossima avventura: scalarne una alta più di 4mila metri.
Accettando aiuto e affidandosi l’uno all’altra, hanno superato insieme limiti apparentemente invalicabili. Una gran bella sfida si ma anche un atto d’amore verso loro stessi. Per noi anche la conferma che ricreare ambienti abilitativi e non esclusivamente restitutivi per le persone che hanno incontrato una disabilità, rappresenti un’ opportunità concreta per migliorarne la qualità della vita. È questa la direzione del nostro progetto “ARGILLATI!” rivolto a coloro che sono motivati a costruire e riprendere abilità occupazionali, emotive e sociali. Le conseguenze negative di una menomazione possono fare perdere di vista desideri, inclinazioni e competenze. L’obiettivo del progetto “ARGILLATI!” è proprio quello di aiutare le persone con disabilità a riscoprire i propri desideri e credere che molte più cose sono possibili, nonostante la disabilità.
Per informazioni sul progetto, contatta la Segreteria associazioneargilla@gmail.com