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ABILITYCHEF 2023

IL RACCONTO!!!

Anche quest’anno eravamo a Soncino, stavolta negli spazi della ex Filanda Meroni, con la Rocca a fare da splendida cornice alla gara!
Ecco le 8 coppie protagoniste della serata:

Per questa edizione abbiamo deciso di alzare l’asticella… Non più “semplice” assemblaggio e impiattamento, come nelle ultime edizioni, ma anche cottura!

La MysteryBox conteneva ingredienti per cucinare un risotto, a scelta tra la versione mari, monti o mari e monti (c’erano salmone, funghi, pesto di origano e diverse spezie e salse). Ecco il risultato!

ED ECCO I RISOTTI PRONTI per l’assaggio dei 4 giudici!!!!

Gli chef Stefano Cerveni e Roberto Bulgaro, la nutrizionista e attivista Emma della Libera (seguitela su Instagram: @104.integrale) e il terapista occupazionale Marco Lodi Pasini dopo l’assaggio hanno unanimemente concordato sulla buona riuscita di tutti gli 8 piatti!

Ogni risotto è stato valutato per il suo punto di forza e così ecco le menzioni e, ovviamente, il piatto vincitore…

Menzione Evergreen a Maurizio Corradin e Nadia Corradin col piatto “Bellinzona tra mare e monti”, per il sapore fedele alla migliore delle tradizioni!

Menzione visione di coppia a Carla Ferrari e Ernestino Cavalli col piatto “Il mare a Soncino”, per la dedizione e la cura nella preparazione e nello sguardo dei due concorrenti!

Menzione Piatto Instagrammabile a Elena Serena Del Gaudio e Giuseppe Gazineo col piatto “Sinfonia verde”, per l’estetica accattivante!

Menzione Girasole a Marzia Maskerem Tonetti e Letizia Frosio col piatto “Tramonto sul mare”, per la solarità contagiosa che abbiamo ritrovato anche nel piatto!

Menzione Giovane promessa a Serena Raimondi e Paola Cattaneo col piatto “Il mare in fiore”, per le idee estremamente chiare sul da farsi, e per la velocità e la sicurezza nel prendere decisioni nonostante la giovanissima età di 15 anni!

Menzione per la Tecnica a Rovjol Kosta e Loris Marcellini col piatto “Il fiore del mare”, che è stato il risotto tecnicamente migliore… cottura perfetta!!!

Menzione Audacia a Giovanna Anelli e Barbara Romagnoli col piatto “Desiderio di evasione”, perché è il piatto che ha osato di più, con un sapore deciso e nuovo, che rispecchiava a pieno il titolo!

Vincono AbilityChef 2023 Matteo Lafranconi e Melissa Belmonte con il piatto “Risotto d’amare”, di ottima cottura, equilibrio e sapore!

UN GRANDE GRAZIE a tutte le persone che hanno reso possibile questa nuova edizione di AbilityChef:

Gli organizzatori membri dell’associazione Argilla Christian Pozzi, Elena Lucchi, Ilaria Giani, Riccardo Beluffi insieme alle volontarie Marta Lucchi e Isabella Gerevini.

I sostenitori e sponsor MasterChef Italia, Ballarini, Berlucchi, IntegraRent, Giuseppe Lanzanova e Davide Giorgetti che come ogni hanno ha prodotto artigianalmente i premi!

La brigata del Ristorante stellato Due Colombe che ha allestito e gestito gli strumenti e gli ingredienti per la gara, infine preparato e servito il prelibato buffet stellato!

DJ Targa per l’attrezzatura e la cura nel preparare l’impiantistica necessaria all’evento, il Duo Diamanti (Marta Cataldi alla voce e Jacopo Sgarzi al contrabbasso) che ci hanno allietato durante il buffet, e Gloria Perdomini per le bellissime fotografie che state vedendo!

Le realtà locali che si sono lasciate coinvolgere nella nostra avventura: la Cooperativa sociale Il Seme di Castelleone, la Fondazione Germani di Cingia de’ Botti, la Cooperativa InChiostro di Soncino, Proinfirmis Ticino, Anffas Crema e Cooperativa La Maddalena.

ALLA PROSSIMA EDIZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mio fratello rincorre i dinosauri – da leggere perché…

MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI – Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più

di Giacomo Mazzariol

2016, Einaudi

Un ragazzo racconta la sua vita con il fratello con sindrome di down.

Da leggere perché i concetti chiave arrivano al lettore con una facilità disarmante. Nei vari capitoli ci si affeziona alla storia ed ai suoi personaggi. Lo stile dell’autore, dinamico e ironico, facilita la visone delle situazioni della vita reale sotto una luce differente, ci mostra una storia vera che allo stesso tempo non nasconde paura e disagio.

Durante la lettura si affronta un’evoluzione della disabilità, tale da trasformarla in una possibilità di vita, e una volta che acquisiamo consapevolezza impariamo a viverla in maniera naturale e istintiva.


Recensione di Riccardo Beluffi

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Neve, cane, piede – Da leggere, perché…

Adelmo è un anziano burbero e smemorato che vive in solitudine tra le Alpi. Unico compagno di vita un cane, e proprio attraverso gli occhi dell’animale assistiamo al graduale decadimento cognitivo dello scontroso padrone. Un breve romanzo tra il reale e il surreale che volge uno sguardo a tratti crudo e grottesco sulla realtà della demenza e della solitudine.
Da leggere perché… la scelta di raccontarci l’avvento della demenza dal punto di vista di un cane rende questo racconto originale e a tratti comico. Ma il comico qui non sfocia mai nel ridicolo, perché dalla narrazione assurda ma schietta scaturisce una grande umanità (anche dal cane, sì!) e alla fine non si potrà fare a meno di entrare in empatia sia con il canino e pacato osservatore, sia con l’umano e selvatico anziano, finendo per voler bene ad entrambi!
Questo breve romanzo ha vinto il Premio Procida 2016

Recensione di Ilaria Giani

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Sembrava bellezza – Da leggere, perché…

SEMBRAVA BELLEZZA

Teresa Ciabatti

2021, Mondadori

Livia è la più bella del liceo, la più desiderata dai ragazzi, la più odiata (invidiata) dalle ragazze. Finché il fiore non sfiorisce, schiacciato da quel tir che a volte sono gli eventi della vita! Rimane bella, ma stupida. E la sua bellezza diventa imbarazzante davanti ai suoi facili entusiasmi, alle sue immotivate timidezze, alla sua infantile irruenza.

Mentre la disabilità fisica limita il movimento e si lavora per aumentarlo, la disabilità cognitiva necessita un continuo contenimento. Livia va fermata perché scappa, va zittita perché parla, va ammansita perché insiste, va placata perché chiede troppe attenzioni e fa allusioni fuori luogo al sesso in qualsiasi contesto (e questo dà uno spunto di riflessione sul tema della sessualità negata alle persone con disabilità, a cui non rimane che immaginare, parlare, chiedere).

Da leggere perché… La persona con disabilità cognitiva in questo libro è raccontata in maniera impietosa, ma allo stesso tempo le viene data la dignità di un personaggio vero. In questo libro la disabilità non è protagonista, ma non è nemmeno sullo sfondo: recita la sua parte nel palco della vita insieme agli altri personaggi. Le azioni di Livia hanno conseguenze perché ha dei desideri e li persegue, e facendolo si inserisce a pieno titolo nei meccanismi di causa-effetto della vicenda narrata: influenza il corso degli eventi e in particolare la vita della protagonista, i suoi incontri, le sue idee, il suo modo di vedere il passato e di giudicare il presente. Ma non nel senso pietistico del “non devo lamentarmi perché c’è di peggio”, ma per il semplice fatto che ogni relazione umana innesca fatti ed emozioni che finiscono per far parte di noi e definirci.

Recensione di Ilaria Giani

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Chiedo scusa – Da leggere, perché…

CHIEDO SCUSA

Francesco Abate, Saverio Mastrofranco

2010, Einaudi

A cura di Ida T.

Ero molto giovane quando nel nostro paese si cominciò a discutere la legge del silenzio-assenso e oggi che mi avvicino al mezzo secolo, apprendo che ci vorrà ancora un anno perché diventi attuativa.

Chi per sopravvivere deve confidare nella morte di un suo simile e che in maniera espressamente volontaria (oggi si può chiedere di allegare la dichiarazione alla carta d’identità) acconsenta all’espianto degli organi, probabilmente si sente come la mano che compie il fatto.
Valter ingaggia una lotta con la sua stessa vita, per anni nega, trascura, se riesce punisce,  fino al momento dell’abbandono che è un abbassare le difese per accogliere anziché allontanare.

Abate e Mastrofranco (Valerio Mastandrea) ci vogliono magari far riflettere su chi soffre in attesa di un trapianto e su come alleggerirli almeno da quest’angoscia? Oppure vogliono farci trovare il coraggio di dire “Donare, perché no?”

Da leggere, perché …. la giornata nazionale donazione organi, quest’anno il 19 Aprile, lo sottolinea: 1000 trapianti eseguiti sono ancora pochi.

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Book “LIKE KNOTS ON A ROPE”

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Marta Lucchi, text and Margherita Allegri, illustrations

LIKE KNOTS ON A ROPE – A book to keep us tied to our humanity in the times of Coronavirus

2020, Associazione Argilla

Is it possible that something good can come up out of an uncomfortable condition such as forced isolation? Sometimes it is, and our book aims to prove this.

The idea came to us on a day of domestic imprisonment due to the Coronavirus emergency in Italy.

A family gathers again and thinks “…and now, what shall we come up with?”.

In Cremona, a city that (along with other others in Lombardy and China) has become a symbol of the Coronavirus pandemic, a mother struggles creatively with the difficult situation of quarantine, with her children’s lively collaboration.

They’ve created a story together, hoping that families in many countries around the world, can find support and cure in reading it.

The book, a project entirely produced in Cremona, aims to be a delicate tool to rediscover the precious bond that connects us in this dramatic historical moment.

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“Come i nodi di una corda” – un libro per aiutarci a rimanere legati

Marta Lucchi, testo e Margherita Allegri, illustrazioni

COME I NODI DI UNA CORDA – Un libro per tenerci legati alla nostra umanità ai tempi del coronavirus

2020, Associazione Argilla

“Può nascere qualcosa di buono da un condizione di disagio come l’isolamento forzato?”

Da questa semplice domanda la cremonese Marta Lucchi ha dato vita al progetto nel quale abbiamo subito creduto e che ci siamo impegnati a rendere concretamente possibile: scrivere un libro illustrato per affrontare questo momento complicato.

È difficile far accettare ai più piccoli – e anche a noi adulti! – che la libertà in questo momento è limitata.

Tra il bisogno di muoversi e la tentazione di abbandonarsi completamente alla pigrizia non è facile giostrarsi, soprattutto se ci sono bimbi e bimbe in casa che reclamano le loro abitudini e le loro relazioni quotidiane messe improvvisamente in standby. Ma è proprio nelle situazioni di crisi che ci si ferma a riflettere e si fanno i cambiamenti più significativi.

Sì, perché Marta Lucchi non si è limitata a trovare i modi per contrastare noia e stress da quarantena; è andata oltre e ha cercato di mostrare la via per trarre qualcosa di positivo da questa situazione: riscoprire il valore dello stare insieme, sentirsi parte di una comunità. Qualcosa che – lo scopriamo in questi giorni – può andare ben oltre la vicinanza fisica: un “dolcissimo legame che può renderci più forti nell’attesa di ritrovarci di nuovo insieme”.

In realtà, il progetto è in se stesso un modo per sfuggire alla ripetitività delle giornate e allo stesso tempo rinforzare le nostre relazioni: quale miglior modo di evadere se non riunirsi al tavolo della cucina e scrivere una storia che ci mette in contatto con gli altri, aiutandoli e dando loro dei consigli?

E così, carta e penna alla mano, Marta e i suoi figli hanno scritto questo libriccino: un manuale dedicato a grandi e piccoli per superare le tensioni e i conflitti che una convivenza forzata inevitabilmente comportano e per dare un senso nuovo allo stare insieme, riscoprendo il valore di quanto abbiamo spesso dato per scontato.

Una volta conclusa la stesura del testo è entrata in gioco l’illustratrice Margherita Allegri, docente del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona, che ha arricchito le parole con i suoi bellissimi disegni. Ritroviamo qui il suo stile inconfondibile: l’effetto dell’inchiostro nero abbinato a un singolo colore (in questo caso l’arancione) accompagna le tavole dalla prima all’ultima pagina.

Infine, con l’obbiettivo di essere il più possibile inclusivi, abbiamo voluto utilizzare per il testo dell’eBook il font biancoenero® ad alta leggibilità per persone con dislessia.

Ora tocca a voi!

Con una donazione libera potrete scaricare la vostra copia di “Come i nodi di una corda”.

Aiutateci a spargere la voce e…

Buona lettura!

A Disabilandia si tromba – Da leggere, perché…

A DISABILANDIA SI TROMBA

Marina Cuollo

2017, Sperling & Kupfer

A cura di Ida T.

A Disabilandia si tromba! E non solo aggiungerei io.

Ce lo conferma Marina Cuollo che tenendo fede al detto ‘Ne uccide più la penna che la spada’ non risparmia proprio nessuno.
Ristabilendo una sorta di equilibrio tra normodotati e disabili, scocca irriverenti e dissacranti frecciate su atteggiamenti, stereotipi, goffaggini e dis – avventure senza distinzione.

Questa scugnizza in sedia a rotelle mi costringe a fare i conti con un mio personale disagio sul relazionarmi con chi in teoria è sfornito di ciò di cui io sarei dotata. Mi costringe ad ammettere un atto di presunzione nel sentirmi più fortunata con relativo senso di colpa.

Più leggo e più mi ridimensiono creando le giuste proporzioni tra ciò che ho conquistato grazie alla mia totale funzionalità fisica e ciò che invece è stato il frutto di volontà, impegno, coraggio, perseveranza, a volte sacrificio. Ho scoperto che sono ‘diversamente capace’ di fondare la mia vita su queste abilità.

Questi tasti nascosti sono stati raggiunti da un linguaggio ironico quanto sarcastico, per certi aspetti addirittura comico.

Da leggere, perché… è divertente quindi?!?! Sì, assolutamente, ma anche perché arriva alla coscienza di ognuno facendone un po’ delle caricature.
Da leggere, perché… in una società eccessivamente redarguita dal politically correct si finisce col credere che basti coniare termini non offensivi con cui ‘catalogarli’. Il coraggio e la sfrontatezza dell’autrice dimostrano che non è così. Chi si sarebbe mai permesso di usare certi toni nel timore di sembrare ‘razzista’?

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Infinito presente – Da leggere, perché…

INFINITO PRESENTE – Una storia vera di amore, Alzheimer e felicità

Flavio Pagano

2017, Sperling & Kupfer

A cura di Ida T.

Ve lo ricordate lo sketch dei chirurghi di Aldo Giovanni e Giacomo? “Il mio nome è Alzheimer! Helmut Alzheimer!!! Questa celebre battuta provoca ilarità anche alla milionesima volta.
Forse è stato così anche per i Pagano fino a quando a quel nome non hanno dovuto associare una nuova presenza in famiglia.
Sì perché la malattia sdoppia Sara G. in colei che ”ricorda” e colei che ”ricordaquandodimentica

Non si tratta di fatti clinici bensì della raccolta di eventi, emozioni, stati d’animo, paure e perché no pericoli che una mamma, due figli, una moglie, un Telenipote, uno Skypenipote, un criceto e un cane (dapprima immaginario, dopo in giocondità e ossa), condividono.

Napoli, città per eccellenza dove la Mamma e la Madonna sono un’unica entità e a maggior ragione se anziana e ammalata ‘nun z chiur’ (non si porta in ospizio o simili), realtà invariata a tutt’oggi per svariati motivi e convinzioni.

Flavio, l’autore e i componenti della famiglia si trasformano istintivamente in caregiver per far fronte alle esigenze dell’anziana donna che subisce il tormento del sentirsi sola e abbandonata ed è pervasa continuamente dal terrore che quegli estranei le provocano standole sempre addosso. Terrore a cui spesso reagisce aggredendo le mani che invece vorrebbero curarla. Vi invito a cogliere l’occasione di questa lettura perché Sara G seppur in tutta la sua disperazione ci fa dono di pensieri, considerazioni, bigliettini e gesti utili ad ognuno di noi nell’approcciarsi alla complessa arte del ‘saper vivere’. Una traduzione che Pagano conferisce al concetto di ‘tubi ed ance’ che non intendo spoilerare!!!

Non mancano nemmeno episodi esilaranti da cui anche Eduardo avrebbe tratto ispirazione per soggetti e sceneggiature.

Il racconto di Flavio è anche una toccante esternazione del dolore che accomuna coloro che si ritrovano da figli a prendersi cura dei genitori, capovolgendo ad un certo punto i ruoli.

Un’altra punizione è inflitta ai parenti dei malati di Alzheimer e cioè quella di continuare a vivere con il corpo del proprio caro mentre gli viene sottratta la potenza della MEMORIA  che è fulcro per ogni interazione, scambio, espressione.
La Memoria è la via della reciprocità per chi si ama. E Sara G, con la sua dualità ci spiega di pagina in pagina il significato del suo lascito “Vivere e amare… la stessa parola”.

Chi ten a mamm nun chiagne’  ci ricorda Flavio figlio-scrittore eppure le sue parole rivendicano tutto l’amore materno che lui piange nonostante sua madre sia ancora in vita.

Da leggere, perché… questo Infinito presente é come un completo ed amorevole manuale d’istruzione per ‘il figlio perfetto che tutti possiamo essere’.

L’ultima parte del libro si rivela una fonte preziosa di informazioni relative al mondo dell’ Alzheimer di cui fanno parte gli ammalati con le loro famiglie, i medici, i volontari o badanti, la associazioni non solo locali ma strutturate fino a livello europeo.
 

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Faccio salti altissimi – Da leggere, perché…

FACCIO SALTI ALTISSIMI – La mia storia oltre le barriere, tra ruote bucate e amori fuori tempo

Iacopo Melio

2018, Ed Mondadori

A cura di Ilaria Giani

Iacopo Melio ci racconta la disabilità da una prospettiva decisamente ariosa.
Pervaso di grande freschezza e ironia questo libro è un mix di aneddoti biografici e acute riflessioni.

Da leggere, perché… ogni capitolo ci mette in contatto con la disabilità in un modo nuovo, libero dalla cornice del pietismo. Infatti, nonostante la malattia congenita e gli inevitabili limiti che essa impone, la vita di Iacopo è piena di iniziative, soddisfazioni e traguardi raggiunti.
Iacopo Melio con una grande facilità di scrittura ci parla dunque del suo percorso, dal primo vagito fino al più recente impegno per i suoi progetti (tra cui la Onlus da lui fondata #vorreiprendereiltreno) passando per i suoi ricorrenti ricoveri, le vacanze al mare, il suo rapporto con l’adorata sorella, l’amore, l’università e la collaborazione con il giornale on-line Fanpage. In ogni capitolo l’autore ha la capacità di raccontarsi e strapparci un sorriso, tra una considerazione autorinonica e qualche colpetto ben assestato al fianco dei tanti pregiudizi, con eleganza e intelligenza.Una lettura estremamente gradevole e formativa per tutte e tutti.

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